mercoledì 10 dicembre 2025

RISOTTO AI BROCCOLI, LATTE DI COCCO E COLATURA DI ALICI

 

Questo risotto nasce da un dolce ricordo evocato  dalla  bravissima Katia del blog Katia Zeta, che aveva proposto nel nostro "clan del risotto del venerdì" questo abbinamento broccoli e cocco, che mi ha ricordato un abbinamento simile assaggiato in un ristorante, con le cime di rapa anzichè i broccoli ma insomma, andava rifatto!

Era il maggio dello scorso anno, l'ultima volta che sono stata a pranzo con mia mamma, che già non stava bene e subito dopo ha iniziato a peggiorare fino all'epilogo di agosto, quando ci ha lasciate. Eravamo al Risutin, un simpatico locale in provincia di Milano, vicino al mio paese d'origine, che è, nomen omen, specializzato nei risotti e dove eravamo state, sempre insieme, altre volte. 

Lei era andata su un classico del ristorante, il collaudato e delizioso risotto al taleggio, vaniglia e arancia. Io, invece, dotata di palato più avventuroso, avevo optato per la proposta del giorno, che mi sembrava molto ardita ma mi aveva soddisfatta : cime di rapa, cocco e mandorle tostate.  

Ho rifatto, però,  quello di Katia, con qualche piccola personalizzazione. Delizioso sia il risotto che il ricordo. Grazie Katia e grazie alla sua amica senegalese Mareme Cisse da cui ha tratto ispirazione :-) 



Per 2 persone

160 g di riso carnaroli Gemma semi-lavorato gliAironi

250/300 g di broccoli

1 spicchio d'aglio

3-4 cucchiai di latte di cocco

2 cucchiaiate di lievito alimentare in scaglie (o parmigiano grattugiato)

Olio evo, colatura d'alici qb, peperoncini freschi media piccantezza, verde dei cipollotti 

Ho pulito e mondato il broccolo, messo da parte alcune cimette per la composizione finale e  cotto il resto in padella con un pochino d'olio evo e uno spicchio d'aglio. Poi ho frullato tutto con due cubetti di ghiaccio per mantenere un bel verde acceso

Ho cotto per 1 minuto in microonde le piccole cimette e messe da parte per la composizione finale 

Ho tostato il riso con un filino d'olio evo, salato un pochino, portato a cottura con acqua. 5 minuti prima della fine, ho unito la crema di broccoletti, il latte di cocco e regolato di sale (stando un po' indietro perché poi avrei messo anche la colatura). Spento, fatto riposare qualche minuto e infine mantecato con poco olio evo e il lievito alimentare. Fatto riposare ancora e messo nel piatto, finito con le cimette di broccolo scottate, rondelle di peperoncino, fettine di verde del cipollotto e un giro di colatura di alici. Semplicemente delizioso!





lunedì 17 novembre 2025

RISOTTO AL CAVOLO VIOLA CON ZUCCA E CREMA DI ACCIUGHE

 


Questo risotto è stato concepito velocemente in modo del tutto estemporaneo per onorare il CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI' , in una mattinata che era iniziata con cielo bigio e triste, pertanto, c'era bisogno di colore!! Avevo voglia di risotto, non avevo programmato niente per il nostro appuntamento del venerdì, cosa mi invento?

Guardo in frigo, vedo un rimasuglio di cavolo viola e  un pezzetto di zucca, immagino già un risotto viola e arancio. Mi diverte troppo il cibo a colori, non posso farne a meno. 
Mentre elaboro, penso ad un classico abbinamento con tutta la famiglia dei cavoli, ovvero le acciughe, che non mancano mai nella mia dispensa e che contrastano anche il dolce della zucca. 
E poi strada facendo, sono venute fuori altre idee: il cavolo viola in agrodolce  e i fiocchi di alga nori a rinforzare la nota marina.
E alla fine, all'ora di  pranzo è uscito anche il sole!!

RISOTTO AL CAVOLO VIOLA, CREMA DI ACCIUGHE, PON PON DI ZUCCA, CAVOLO VIOLA AGRODOLCE E FIOCCHI DI ALGA NORI

Riso magnum di Hera nei Campi. Un riso dal chicco molto grande e aromatico coltivato nella zona di Salerno




Per 2 persone

150-160 g di riso Magnum Hera nei campi
200 g di cavolo cappuccio viola
200-300  g di zucca castagna in un solo pezzo*
40 g di cipolla rossa
pasta d'acciughe qb
panna vegetale o panna vaccina qb
olio evo
parmigiano grattugiato
sale fino 
aceto di lamponi o di mele
Alga nori in fiocchi
Pepe cubebe

Come prima cosa prepariamo la crema di cavolo rosso facendone rosolare ca 150 g  insieme alla cipolla con un filino d'olio, diamo una spruzzata di mele per ravvivare il colore e poi lasciamo stufare dolcemente un po' d'acqua. Infine frulliamo tutto a crema e regoliamo di sale
I restanti 50 g, affettati finemente, saranno messi a marinare con acqua e aceto di lamponi in modo da intenerirli e ottenere un bell'effetto cromatico

Prepariamo un brodo con gli scarti del cavolo rosso, le foglie più dure e il torsolo centrale, aromatizziamo con qualche granello di pepe cubebe

Per la salsina alle acciughe, basta diluire un po' di pasta d'acciughe a piacere in un po' di panna vegetale o panna vaccina e raggiungere la densità e il punto di sapidità preferito

*Per i pon pon di zucca, ho indicato un peso relativo,  serve un pezzo intero abbastanza consistente, gli abbondanti ritagli si possono usare per altre preparazioni:  tagliarli a tocchetti e buttarli in una zuppa oppure cuocerli in forno o a vapore, ridurli a crema e mangiarla semplicemente a cucchiaiate!!
Ricaviamo, quindi,  dalla polpa della zucca cruda, delle semisfere con lo scavino apposito. Cuociamo le semisfere a vapore o nel microonde pochi minuti e teniamo da parte

Avviamo il risotto, facendo tostare il riso con un filo d'olio, portare a cottura con il brodo di cavolo viola, aggiungere a 5 minuti dalla fine la crema di cavolo viola, regolare di sale. Spegnere, lasciar riposare fuori dal fuoco e infine mantecare con olio evo e un po' di parmigiano grattugiato. Altro riposo e via nel piatto 

Completare con la salsa d'acciughe,  l'insalatina di cavolo viola marinato, i pon pon di zucca e una spolveratina di alga nori in fiocchi

E buon divertimento!!





lunedì 27 ottobre 2025

POVERIMABELLIEBUONI ADERISCE ALLA CARTA DI LIVORNO PER UN CONSUMO SOSTENIBILE DI SQUALI E RAZZE NEL MEDITERRANEO


Giovedì 23 ottobre, sono stata ad un evento molto importante e significativo, tenutosi all'Acquario di Livorno, invitata dall'amico Giovanni Raimondi, biologo marino coordinatore scientifico dell'Acquario ma anche sommelier Fisar e appassionato gourmet, nonché membro del nostro clan del risotto del venerdì. 

In quella giornata è stata ufficializzata la nascita della  CARTA DI LIVORNO: UN MANIFESTO PER UN CONSUMO SOSTENIBILE DI SQUALI E RAZZE NEL MEDITERRANEO.

Salvaguardare il mare partendo dalla tavola. È questo lo spirito con cui nasce la Carta di Livorno, un manifesto  che unisce tradizione culinaria, scienza e responsabilità ambientale, invitando chef, ristoratori, scuole di cucina, pescatori e cittadini a scegliere in modo consapevole cosa portare in tavola. 



Promossa dal progetto europeo LIFE European Sharks *(LIFE22-GIE-IT-LIFE-EU-SHARKS/101114031), la Carta di Livorno si fonda sulle linee guida per il consumo sostenibile di squali e razze redatte insieme agli esperti dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), basate sui più recenti studi scientifici sullo stato delle popolazioni nel Mediterraneo.


Non è un caso che la Carta prenda il nome dalla città di Livorno, patria del cacciucco e simbolo della cultura marinara mediterranea. Qui nasce un messaggio che parla a tutto il Mediterraneo: custodire le tradizioni significa anche proteggerne le origini.

 

Dalla tradizione alla consapevolezza: il mare è cambiato

Squali e razze hanno sempre fatto parte del mare italiano e delle cucine del bel paese. Conosciuti spesso con nomi locali come asià, cagnetto, gattuccio o nocciolo, sono stati protagonisti di piatti simbolo della cultura marinara italiana, come il cacciucco alla livornese o la burrida sarda o  il brodo d'arzilla della tradizione romanesca .

Oggi, però, molte di queste specie un tempo comuni sono in forte declino: il palombo comune, per esempio, è diminuito dell’80-90% nell’ultimo secolo, scomparendo da aree dove era tradizionalmente pescato, come il Tirreno.


Suggerisco di visitare il sito di LIFE EUROPEAN SHARKS per capire perché queste specie sono a rischio di estinzione. Principalmente a causa dello sfruttamento intensivo della pesca o a causa delle catture accidentali di cui sono vittime, ma anche per il degrado delle loro aree di alimentazione e riproduzione. Sono pesci cartilaginei, crescono e si riproducono lentamente, mettendo al mondo pochi piccoli, molti dei quali, raramente raggiungono l'età adulta. Molte di queste specie sono protette e la cattura è proibita. Altre invece sono ancora vulnerabili, soprattutto quelle più commerciali. La loro salvaguardia dipende anche dalle nostre scelte!


Qui uno specchietto riassuntivo delle specie a rischio



 

La Carta di Livorno


La Carta di Livorno rappresenta un ponte tra scienza e cultura gastronomica e si pone l’obiettivo di promuovere una nuova consapevolezza: la tradizione può e deve evolvere, adattandosi alle condizioni del mare di oggi. Scegliere cosa consumare diventa così un atto concreto di tutela dell’ambiente e delle comunità costiere che dal mare traggono vita e identità riconoscendo il valore ecologico e culturale di squali e razze e l’esigenza di ridurre il consumo delle specie minacciate, valorizzando la pesca locale e stagionale.

 

La Carta è aperta a chef, ristoratori, scuole di cucina, pescherie, mercati, comunità costiere e istituzioni: un invito a reinterpretare la tradizione con creatività e rispetto per la biodiversità.

Ogni sottoscrittore contribuisce alla costruzione di un nuovo equilibrio tra cultura gastronomica e conservazione marina.

 

I firmatari si impegnano a:

  • seguire le linee guida per il consumo sostenibile di squali e razze, evitando specie a rischio come verdesca, mako, smeriglio, spinarolo, gattopardo e torpedine;
  • limitare il consumo di razze e consumare con moderazione gattucci e boccanera;
  • non utilizzare nel cacciucco palombo e gattopardo, neppure di importazione, fino a un miglioramento delle popolazioni;
  • diventare ambasciatori del mare, diffondendo buone pratiche di consumo responsabile e sostenibile.

 


All’evento sono intervenuti come relatori:


Giovanni Raimondi - Coordinatore Scientifico Acquario di Livorno;

Eleonora De Sabata – Coordinatore Progetto European Sharks;

Rocco Garufo - Assessore al Turismo del Comune di Livorno;

Angela Rafanelli- Assessore alla Cultura del Comune di Livorno;

Ombretta Bachini - Presidente Pro Loco Livorno;

Fabrizio Serena – IUCN – CNR;

Bruna Valettini – Referente Comunicazione Profetto Life Elife;

Maura Pisconti – Capitaneria di Porto - Responsabile settore formazione per il progetto Life European Sharks

 

Il documento è stato sottoscritto da:


Angela Rafanelli – Assessore alla Cultura del Comune di Livorno

Rocco Garufo - Assessore al Turismo del Comune di Livorno

Ombretta Bachini – Presidente Pro Loco Livorno

Valentina Guicciardo – Slow Food Livorno

Fabrizio Serena – IUCN -CNR

 

I seguenti ristoranti:

Ristorante La Pineta di Marina di Bibbona (1 stella Michelin)
Ristorante Montallegro Orlandi (Livorno)

Ristorante Il Tegolo (Livorno)

Ristorante Stuzzicheria di Mare (Livorno)

Ristorante Cantina Senese (Livorno)

Ristorante Porto di Mare (Livorno)

Ristorante Azzighe (Livorno)

 

Tra i firmatari anche la vincitrice del concorso “Come lo fa mi mà” al Cacciucco Pride 2025, e due rappresentanti del progetto Life Prometheus, il monitor del Progetto Life European Sharks e la sottoscritta,  referente del blog “Poveri ma belli e buoni”- Potevo non aderire?  




 

* Il progetto Life European Sharks

LIFE European Sharks (LIFE22-GOV-IT-LIFE EU SHARKS 101114031) è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE avviato nel 2023 e di durata quadriennale. È coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn con partner in Croazia (Università di Spalato), Francia (Parcu naturale marinu di u Capicorsu è di l'Agriate) e Italia (Acquario di Livorno, Centro di Competenza Distrettuale, D.R.E.AM, Guardia Costiera Italiana, MedSharks, Shoreline e Università di Firenze).

 

Scopo del progetto LIFE European Sharks è la creazione di una rete sempre più ampia e capillare in tutto il Mediterraneo di enti, soggetti e realtà operanti in diversi settori: dalla pesca alla ristorazione, dalla conservazione alla sensibilizzazione in ambito ambientale, con particolare riferimento agli acquari e alle strutture zoologiche impegnate in divulgazione, conservazione e ricerca. L’obiettivo comune è quello di implementare azioni e buone pratiche volte a proteggere il gruppo di pesci marini più a rischio in Europa, minacciati da livelli insostenibili di catture accidentali, inquinamento e alterazione del loro habitat.

 

 

venerdì 30 maggio 2025

RISOTTO PISELLI E COZZE

 


Piselli e cozze..Dolcezza e sapidità, terra e mare, contrasti di sapori e colori per la gioia di occhi e palato!
Semplicissimo ma squisito e dai cromatismi accesi e invitanti!! I piselli li ho sgranati personalmente, per un chilo di baccelli, mi ci sono voluti venti minuti buoni ma è un'attività che mi rilassa, come pulire le acciughe, non scherzo!!  Potrei lanciare uno slogan "sgrana che ti passa.." :-D

Il riso Gigante Vercelli  Gli Aironi, si conferma incredibilmente performante. Un piacere da risottare e mantecare!! E' la seconda volta che lo utilizzo, me ne sono proprio innamorata!




Ingredienti per 2 persone

150 g di riso Gigante Vercelli 
120-130 g di piselli freschi 
20 g di cipollotto di Tropea
qualche foglia di basilico, olio evo 
1/2 kg di cozze
1 spicchio d'aglio
peperoncino in fiocchi Scotch Bonnet o Jalapeño
un mazzetto di prezzemolo fresco
un cubetto di ghiaccio
una puntina di xantana in polvere



Ho fatto aprire le cozze in una padella con uno spicchio d'aglio, olio e gambi di prezzemolo.
Le ho sgusciate. Ho filtrato l'acqua di cottura e versata in una tazza. Ho messo da parte le cozze in una ciotola con un po' della loro acqua per tenerle morbide.

Ho fatto rosolare dolcemente la cipolla col basilico, poi ho aggiunto i piselli, un goccio d'acqua e fatto cuocere una decina di minuti. Infine ho frullato tutto, allungando con un po' di acqua di cottura delle cozze

Ho scottato per un minuto una cucchiaiata di piselli semplicemente in acqua bollente e poi li ho scolati e tenuti da parte.

Ho frullato il prezzemolo con un po' d'acqua di cottura delle cozze fatta raffreddare, il ghiaccio, un filino d'olio e la xantana

Ho avviato il risotto facendo tostare il riso con un filo d'olio e poi ho portato a cottura con acqua bollente e qualche cucchiaiata dell'acqua di cottura delle cozze ben calda. A metà ho inserito la crema di piselli, continuato con l'acqua delle cozze fino al punto di sapidità desiderato. Prima di spegnere ho aggiunto una manciata di cozze. Deve sentirsi bene il dolce dei piselli ma nello stesso tempo anche un po' di sapidità marina.
Ho spento un paio di minuti prima del tempo indicato. Ho mantecato con olio evo. Fatto riposare ancora due o tre minuti coperto. 
Nel frattempo ho riscaldato alcune cozze nella loro acqua, i piselli  e la salsa al prezzemolo. 

Ho disteso il risotto nel piatto, ho cosparso la superficie con qualche cozza, i piselli e irrorato con la salsa al prezzemolo e una spolveratina di peperoncino, se gradita (a mio gusto è consigliata!)


mercoledì 28 maggio 2025

RISOTTO AI DATTERINI GIALLI E SAPORI MEDITERRANEI

 


Non so voi ma io ho una gran voglia d'estate e di sapori mediterranei! Avendo ancora un bel po' di salsa ai datterini gialli del precedente risotto, ho pensato di replicare il risotto ai sapori mediterranei di Fabrizio Fiaschi, un membro del nostro CLAN DEL RISOTTO DEL VENERDI', con qualche piccola personalizzazione.
 
La versione originale :

Soffritto di aglio, cipollotto, una punta di peperoncino, due filetti di acciughe sott'olio.
Quando la cipolla è ammorbidita mettere una ventina di pomodorini datterini gialli belli maturi fatti a pezzetti, cuocere il tutto 10 minuti.
Mettere il riso, amalgamare con la salsa e tirare con brodo vegetale.
A cottura ultimata inglobare un cucchiaio di olio e.v.o. di quello mondiale e mantecare.
Impiattare e guarnire con:
1) cubetti di scamorza affumicata fresca
2) una tapenade di olive nere, capperi, origano, olio e.v.o.
3) una sbriciolata di peperone crusco



La mia versione:

Riso Lomello Azienda Agricola Santa Maria tostato con un filino d'olio evo, cotto con brodo di verdura, aggiunta a metà cottura una crema di datterini gialli (datterini fatti appassire con olio evo e poi frullati) fatta insaporire con aglio e due filetti d'acciughe sotto sale. Mantecato con olio evo dop valli trapanesi. Sopra al risotto : scamorza affumicata passata nella grattugia a fori grossi, paté di olive nere, capperi croccanti (capperi ben dissalati e passati nel microonde a potenza media per un paio di minuti) e scagliette di peperone crusco, oltre a qualche fogliolina di origano fresco del mio giardinetto.
 
Sapori consolidati, confortevoli, che non deludono mai così come il Lomello!





HANNO ABBOCCATO ALL'AMO